Verso l'avventura (Mebratù e la scimmia Dum-Dum)

Pubblicato il da anni70-latvdeiragazzi

Verso l'avventura è uno sceneggiato televisivo italiano, trasmesso nel 1970 sul programma nazionale nell'ambito della Tv dei ragazzi. Il protagonista della storia è un ragazzo etiope, Mebratù, che trova la mappa di un'isola dove è nascosto un tesoro e decide di andarlo a cercare, per potere comprare un trattore al padre. Mebratù parte insieme alla scimmia Dum-Dum e al cane Dingo e vive una serie di avventure: finisce in un burrone e viene soccorso da un cacciatore bianco, si imbarca come mozzo su una nave e scopre un contrabbando di diamanti, salva la vita ad un ragazzo inglese, James Moody. Arrivato sull'isola scopre che il tesoro non esiste, per cui cerca di tornare indietro con una zattera, ma naufraga e viene salvato da una nave militare. Ritornato dai genitori, riceve la ricompensa per la scoperta del contrabbando di diamanti, per cui può comprare il trattore al padre.
(AA.VV., Enciclopedia della televisione, Garzanti)
Innanzitutto vi segnalo questo sio in cui grazie ad una registrazione fatta all'epoca su un registratore a bobine da Domenico F. è finalmente possibile ascoltare la sigla cantata da Sandie Shaw
È un film diretto da Pino Passalacqua (http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Passalacqua)

Scritto da
Bruno Di Geronimo (http://www.musicafilm.it/artisti/bruno-di-geronimo.html)
Ottavio Jemma (http://web.mac.com/ottavio.iemma.mac/Sito_di_Ottavio_Jemma/me,_in_parte.html) e Pino Passalacqua

Storia di
Stefan Topaldjikoff (http://www.uk.imdb.com/name/nm0867610/)

Attori: Mebratù Maconnen Araia - Mebratù
Angel Flying, Domenico Mattia, Goiye Melles, Tekle Negassi Padre di Mebratù, and Biricti Tareche interpreta Biricti.

viene trasmesso il 15 febbraio 1970 e nel 1973 e vince il Golden Gryphon al Giffoni Film Festival come Miglior film
Sezione unica [modifica]

sembra che l'ultima volta sia stato proiettato proprio il 19 febbraio nell'ambito di
"Un viaggio attraverso la Cinematografia a cura di Roberto Girometti - AIC IMAGO" (http://www.060608.it/it/content/itemEvent/area/eventi_e_spettacoli/itm/49381)

Prodotto nel 1973 da Istituto Luce
Formato: EASTMANCOLOR

Si legge in rete:... " la sigla faceva: "Sogna ragazzo, sogna e vedrai...") e narrava la storia di un ragazzino che si chiamava Mebratù, che con la scimmietta Dum Dum e il suo cane Dingo salvava la vita ad un ragazzo e poi catturava dei contrabbandieri (imparava a guidare un camion da solo!)"

La Critica:
"E' un modesto film per ragazzi, poco avvincente benché gremito di fatti (non tutti, per la verità, propriamente educativi) e, a volte, troppo infantile nei toni. Sullo sfondo di suggestivi paesaggi, i piccoli simpatici interpreti si muovono comunque con sufficiente disinvoltura." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 76, 1974).
fonte "RdC - Cinematografo.it"

Ma forse l'informazione più preziosa che ho trovato è questa: la collocazione del telefilm nel palinsesto della TV dei ragazzi.


la TV dei ragazzi

17,02 VERSO L'AVVENTURA
Soggetto di Stefan Topaldjikoff
Sceneggiatura di Ottavio Jemma, Bruno Di Geronimo e Pino Passalacqua
titolo: Il tesoro
Interpreti: Mike Hennessy, Mebratù Maconnen Arsia, Carlo Favetti, Liz Storley, il cane Dingo e la scimmia Dum-Dum
Scenografia di Elena Ricci
Musiche di Gino Peguri
Regia di Pino Passalacqua
Prod. : Istituto Luce

17,40 MAGILLA GORILLA
in
La corsa in motoretta

17,50 TIPPETE, TAPPETE E TOPPETE
in
Miss Strega
Cartoni animati di Hanna e Barbera
Distr. : Screen Gems

e poi iniziavano i programmi per i grandi.
e ora riporto questa lunga intervista all'attore Bruno Dalmasso, protagonista del film (rif:http://www.google.com/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Fwww.ilchichingiolo.it%2FImmagini1%2F634.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.ilchichingiolo.it%2Fcassetto27.htm&usg=___gezGqD1EPPOyHm88yJJDBVaZtw%3D&h=393&w=421&sz=34&hl=it&start=7&sig2=GhqMXCsRjuSSB9u0j8vx0Q&um=1&itbs=1&tbnid=tdrg25mMCeHEbM%3A&tbnh=117&tbnw=125&prev=%2Fimages%3Fq%3DTekle%2BNegassi%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26tbs%3Disch%3A1&ei=3DMsTKX2JtqSOLac9IIJ)


In tre verso l'avventura
di Franco Caparrotti

Con l'avvento di Internet, è praticamente tutto possibile, basta un po' di dimestichezza, sapere quello che si vuole, cercare ed eccoci serviti. Questa premessa mi serve per introdurre una nuova un'intervista a Bruno Dalmasso. Tornando ad Internet, su uno qualsiasi dei motore di ricerca se si digita il nome dell'Asmarino Bruno Dalmasso, appare un sito che ci informa che egli è… un attore. Un attimo di sconcerto, una rapida lettura e l'arcano è risolto. Nell'articolo qui sopra si fa riferimento, tra gli altri, al film "In tre verso l'avventura" e parlando del cast ho scritto che gli attori del film altri non erano che asmarini veraci e che uno dei protagonisti era proprio Bruno Dalmasso. A questo punto non potevo non incontrare di nuovo il nostro Bruno, o meglio l'attore Bruno Andrea Dalmasso, e intervistarlo. Come al solito, Bruno con la sua buona memoria ripercorre e ci fa rivivere l'avvenimento dall'interno, "dal vivo" usando un termine sportivo.

Caro Bruno, forse non ci crederai ma per Internet sei un attore.
Come sarebbe a dire un attore?!? Cosa si inventano?
Eppure è così. Non ci credevo neppure io ma ho concluso che c'è una ragione. Ti ricordano qualcosa i nomi Mebratù, Speedy, cacciatore? O l'Istituto Luce?
No!!! Andiamo indietro di 40 anni, ora ricordo. Come posso essermi dimenticato quella esperienza? Comunque precisiamo, non sono un attore (l'ho fatto solo in quella occasione). Vennero in Eritrea per girare un film a colori (Eastmancolor) per la televisione con una pellicola speciale ad altissima definizione.
Bruno, visto che ti ricordi, raccontaci un po' questa avventura, gli aneddoti e tutto quello che sai. Come mai dici 40 anni? Il film non è stato girato nel 1973?
No, la troupe venne ad Asmara nel 1969, una parte alloggiava all'Hotel CIAAO dove lavoravo io. Così ho conosciuto il regista Pino Passalacqua e il resto del gruppo. Avevano affittato una villa vicino all'INAIL, la casa Tolli (campione di tiro a volo), e un altro ufficio-studio-magazzino in Piazza della Moschea, lo scantinato del Palazzo Ballerio, vicino al forno di Arreghini. Lo staff faceva sopralluoghi a Bet Gherghis, lungo la strada per Massaua, Massaua stessa e addirittura andarono pure in Kenia.
Quando iniziarono le riprese del film e come mai sei stato coinvolto?
Nel frattempo si era aggiunto alla troupe un certo Spinelli (il marito della sorella di Silvano Mangano), con una roulotte. All'interno custodiva un cane e uno scimpanzé. Spinelli era il proprietario di uno zoo privato vicino Roma e forniva animali addestrati ai produttori cinematografici. Spinelli era inoltre parente del Dott. Spinelli di Asmara, il proprietario della villa vicino al S. Anna, usata come Ambasciata Americana. Vedevo che il regista mi guardava, mi osservava, lo faceva con discrezione per non mettermi in imbarazzo. Nel frattempo feci amicizia con Luciano Spinelli e da lui venni a sapere che avevano problemi con l'attore principale che doveva venire dall'Italia. Era ammalato ed i tempi si stavano oltremodo allungando.
Chi era l'attore principale italiano?
Renato Salvadori e doveva fare la parte del cacciatore bianco. Un giorno il regista mi si avvicinò e mi disse che ero stato osservato nei movimenti e che, a dirla con loro, ero un tipo fotogenico. Mi disse che avrebbero gradito fare un provino con me per vedere se le loro impressioni erano soltanto casuali oppure avevano trovato la persona adatta per un ruolo specifico. Mi chiese inoltre se avevo in passato già fatto l'attore. No, dissi ovviamente, non so neppure da che parte cominciare. Bene, c'è sempre una prima volta, disse Passalacqua. Il giorno seguente andammo a Bet Gherghis dove si erano attrezzati per girare il provino. In pratica, avevano messo una Land Rover decappottata sopra un rimorchio e sul rimorchio erano state fissate le cineprese. Il rimorchio era agganciato con una corda ad un'altra Land Rover. Mi diedero un fucile, mi dissero di vestirmi con la classica "sahariana" e di mettermi al volante della Land Rover sopra il rimorchio. Al loro ciak avrei dovuto fingere di guidare. Partito il ciak, il rimorchio venne trainato e dietro il fuoristrada dove ero seduto io, alcuni manovali facevano traballare la mia vettura per dare un senso di strada scoscesa. Fecero un solo ciak e non duro molto, qualche minuto. Alla fine mi fecero i complimenti e mi dissero che ero andato benissimo ed era bastato un solo ciak, mentre con attori professionisti ne avrebbero fatti più di uno prima di scegliere il migliore.
Questa era la premessa alla tua candidatura di cacciatore bianco.
Alla sera spedirono il provino in Italia per farlo sviluppare per poi riceverlo il giorno dopo. Sai allora i voli da e per l'Italia erano giornalieri.
Quale fu il responso?
La loro intuizione fu condivisa anche in Italia e così dopo i complimenti di rito mi chiesero ufficialmente di girare alcune scene con loro. All'inizio tergiversai anche perché dovevo lavorare, poi su insistenza e previo permesso della direzione del CIAAO iniziai quest'avventura. Il primo ciak vero fu girato sulla strada per Massaua all'altezza del Dorfu. Un ragazzino, Mebratù, correva giù con il suo "carrettino" insieme con un cane e una scimmia. In una curva, incrociava un grosso camion e il Mebratù, per evitarlo, sbandava e finiva oltre il parapetto. A quel punto, passava di lì un cacciatore bianco che molto intrepidamente salvava il ragazzino.
Altri complimenti per come avevo recitato. La sera Spinelli mi disse di firmare il contratto e farmi pagare. Oltre ad avergli risolto il problema dell'attore gli facevo risparmiare sulla pellicola molto costosa. Con me, a differenza degli altri attori professionisti, bastava un solo ciak. "A dire il vero, li avrei pagati io a questo punto." Non chiesi nulla, mi diedero un copione con la mia parte. Oltre alle scene, dovevo anche recitare. In una scena girata a Massaua, m'imbarazzai parecchio. Ero in una tenda sotto le coperte con la mia amante e dovevo pretendere di fare all'amore, sotto lo sguardo curioso di Mebratù che di tanto in tanto faceva capolino.
Chi e cosa ti ha imbarazzato di più?
Sicuramente il fatto che ci fosse Mebratù…
Altre scene interessanti?
Un giorno andammo per la strada di Cheren a girare una scena di caccia. C'era Giulio Montanti che aveva imprestato il suo fucile, un Express, molto potente. Giulio era uno che faceva caccia grossa. C'era anche il proprietario della Torinese di Ghezzabanda, penso si chiamasse Uria. Lui aveva un ghepardo addomesticato in giardino e a volte lo vedevi a passeggio con il felino al guinzaglio. In questa scena dovevo cacciare appunto un ghepardo appostato dietro un albero. Logicamente sparai ma non contro il ghepardo ma contro un albero. Avevo mancato il colpo. Però un grosso colpo me lo presi io alla spalla: non avevo impugnato bene l'arma e il rinculo, scusate il termine, mi buttò a terra. Non avevo mai pensato avesse tanta potenza. Mi venne un livido che mi durò un mese.
Interessante…
A proposito di caccia, ti racconto quella al leone. Con tutta la troupe partimmo per il Kenia (logicamente ci andai spese loro).
Ci mancava pure che ti facessero pagare…
La scena della caccia al leone venne molto bene. Mi è dispiaciuto solo per il povero leone.
Come sarebbe a dire?
Ahimè, il leone è stato ammazzato per davvero da un cacciatore professionista che era piazzato dietro le mie spalle. La produzione, conscia del fatto che era un peccato ammazzare un leone per un film, comprò dalle autorità competenti una licenza e ottenne un leone ormai vecchio e prossimo a tirare le cuoia, come si soul dire. Al povero leone, ormai innocuo e moribondo, furono applicati due cavetti elettrici ai testicoli collegati a un magnete. Quando la scena fu pronta, io ero in prima fila a venti metri dalla bestia con un fucile caricato a salve, il cacciatore dietro di me pronto a far fuoco. Si raccomandarono di non sbagliare perché di leoni ce ne era uno solo. E fu data corrente. A questo punto il felino balzò in piedi ruggendo per il dolore che buon per lui non durò a lungo perché partì il colpo mortale.
Avreste potuto portarlo ad Asmara. La brava Daniela ci ha parlato del famoso tassidermista nel Cassetto 50. Potevate farne un bel trofeo imbalsamato.
Beh, non credo fosse possibile. I kenioti se lo tennero per poi venderne la pelle.
Tornando a Spinelli, lui essendo un amante e addestratore dell'animale, cosa disse?
Lui non venne in Kenia, doveva badare al suo scimpanzé di nome Tanu. Dovevi vedere com'era bravo e come obbediva agli ordini. Spinelli gli diceva di montare sul trattore e lui saliva al posto di guida. All'ordine di mettere in moto, girava prontamente la chiave. E così via.
E degli altri attori non professionisti (lo eravate poi tutti)?
C'era il vecchio Caffo che faceva il venditore ambulante (di sigarette), poi le altre ragazze e ragazzi Eritrei. Come hai detto tu, nessun professionista.
Come furono reclutati gli altri?
Questa va proprio raccontata. Ho detto prima che la produzione aveva affittato lo scantinato del palazzo Ballerio. Qui fecero un club, il "Cine Club 69", utilizzato come ritrovo per fare feste, giochi, passatempo ed inoltre per reclutare ragazzi e ragazze per il film. Una volta selezionati gli attori in erba e le comparse, continuarono a far venire principalmente le ragazze, dicendo loro che dovevano fare i provini. Puoi immaginarti quante belle fanciulle si presentavano. Era in sostanza una maniera per socializzare.
Meglio dire adescare…
Facevano credere alle ragazze che giravano un provino, ma la cinepresa era scarica (senza film). Scattavano una foto che era consegnata all'ignara "futura attrice" che frequentava il club in attesa di conoscere l'esito del provino. Esito che non arrivava mai.
Hai capito? Pensa a tutte le nostre care ragazze che leggeranno questa intervista: finalmente scopriranno l'arcano di come mai non sono diventate attrici.
Era il classico specchietto per le allodole. Anch'io mi sono divertito ed ho conquistato cuori che prima erano… difficili. Sai, sapevano che facevo l'attore e speravano di ricevere una buona raccomandazione da parte mia. Comunque, il Club fu utilizzato anche per girare gli interni. Gli esterni furono girati a Bet Ghergis, undicesimo chilometro sulla strada di Cheren, nei pressi del ristorante Baggio, al Dorfu, Massaua e in Kenia. Veramente una bella esperienza. Ti ringrazio per avermela riportata alla mente.
Non hai mai più avuto altre parti?
No, non ci ho pensato nemmeno. Ho rivisto il film due volte quando l'hanno proiettato ad Asmara nel 1973 e mi sono complimentato con me stesso. Il film ha avuto un grande successo, vinse pure un ambìto premio, il "Golden Gryphon"
Nel film ad un certo punto Mebratù lascia Asmara con la sua scimmia e il suo cane a bordo del tipico carrettino per andare a Massaua dove, insieme a Speedy e la sua banda, cercheranno di raggiungere l'isola del tesoro. Ecco qui un descrizione del tipo di carrettino di cui si parla

CARRETTI E CUSCINETTI A SFERE ...
Appariva dietro una curva, in discesa, sull’Asmara-Massaua, all’improvviso, lanciatissimo, lo “Schumacher” dell’altopiano, accovacciato sul suo traballante bolide, fatto di cuscinetti a sfera, quattro assi ed una cordicella fatiscente che fungeva da sterzo, il tutto tenuto insieme Dio solo sa come.
E, ogni volta, alla brusca sterzata e frenata di mio padre, seguiva la sua colorita imprecazione, sbottata con voce baritonale, ma subito smorzata e ridotta ad un mormorio indistinto, raggelata sul nascere dall’occhiataccia e dal monito severo di mia madre, “c’è la bambina!”.
Ma io, volutamente ignara del breve scambio di battute tra i miei genitori, stavo accovacciata, col naso incollato al vetro posteriore della vettura, a seguire la carambolesca discesa, affascinata, quasi ipnotizzata dalla velocità e destrezza del corridore in erba.
Questi, espressione concentrata, occhi strizzati contro il vento, narici dilatate, scendeva a rotta di collo, sfiorando il ciglio dei burroni, incosciente o incurante, con sulle labbra tirate un misto tra sorriso e ghigno di sfida all’ignoto. Lo seguivo, allungando il collo, per quanto me lo consentivano curve e tornanti; trattenevo il respiro all’apparire di improvvisi sbuffi di polvere, sollevati dal cuscinetto a sfera esterno quando, in curva, sfiorava il terriccio oltre l’asfalto, così vicino al vuoto…al nulla!
E quando, alla fine, lo perdevo di vista, ci rimanevo male, come se gli avessi fatto un torto: quello di non poterlo attendere al traguardo, per applaudirlo come si fa con i campioni veri.
Provavo anche una punta di invidia per la sua esuberanza, per l’esaltazione e la felicità che sprigionava. Avrei voluto anch’io imparare a pilotare quel trabiccolo semovente, per provare la stessa ebbrezza; avrei voluto farmi insegnare i trucchi del mestiere per assaporare le stesse emozioni …e forse, così, carpire il suo segreto: l’essere felice con poco, molto poco.
Elvira Romano
(maggio 2003)


Questo si legge sul blog di memocinema (www.memocinema.com):
"Riferendomi alla sigla finale del telefilm degli anni ’70 “Verso l’avventura” trasmesso dalla RAI, voglio dirvi che il brano interpretato da Sandie Shaw, “Sogna ragazzo”, fu registrato dall’artista inglese per la RCA, ma il 45giri non vide mai la luce. Forse o molto probabilmente il disco non si fece perché Sandie in quel periodo diventò mamma di una bimba chiamata Grace. Il brano era molto carino, ed é molto strano che lei non lo abbia inserito in un CD tutto italiano, uscito verso il 2004, dal titolo “La cantante scalza” con il sottotitolo “Canta in italiano”, di produzione inglese (EMI Records), dove fra i suoi tanti successi conteneva 7 brani inediti. Mi auguro con tutto il cuore che questo bel telefilm con la sigla finale di Sandie Shaw (che seguo da sempre!), possa essere ritrasmesso su RAI Storia in onda su SKY, canale 805 o sul Digitale Terrestre.

Quello che ricordo di “Sogna ragazzo” diceva supergiù così:

Sogna ragazzo, sogna e vedrai
che un bel mattino il sole………
sogna ragazzo sogna e vedrai
che un giorno troverai
un tesoro tutto per te.

Te ne vai, te ne vai intorno al mondo
cercando la verità-à-à
e vedrai, e vedrai poi tante cose
che al mondo non hai visto mai.

Te ne vai, te ne vai… (ripetizione)

Sogna ragazzo, sogna e vedrai
che un giorno troverai
un tesoro tutto per te.

(2 strofe di sola musica)

Te ne vai, te ne vai ecc ecc."
Voglio aggiungere rispetto alla canzone “Sogna ragazzo” della bella Sandie Shaw (http://www.sandieshaw.com/) che il testo è scritto da Cesare de Natale e la musica da Gino Peguri e , nientedimenoche, da ANTONIO COGGIO autore insieme a Claudio Baglioni di canzoni come Questo piccolo grande amore. (http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Coggio)
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T
I am a sister to Michael Hennessy who was in this film as the part of the white boy that became friends with Mabratu we were living is Asmara as American civilians at the time and Michael was picked from the crowd of American boys during lunch at the Top Five Club at Kagnew Station. I have always wanted to know what happened to this film and if it is possible to see it on DVD or somehow. It was a great adventure for my brother and our mother who often accompanied him on location shoots in Massawa and the neighboring islands.
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A
Hello. Unfortunately, the film does not know anything yet. Officially disappeared. Do not miss anyway confidence that one day will reappear. Meanwhile ... why do not you tell us something more about your brother .... if he continued to be an actor. Why not send us some photos of when he was the age of the drama and some more modern? We would be very grateful. The e-mail, if you will, is: giuseppe.mascolo1@libero.it thanks
D
<br /> AVVISO IMPORTANTE:<br /> <br /> <br /> Informo tutti che sul sito petizionionline.it e precisamente a questa pagina è in corso una RACCOLTA FIRME per chiedere a Rai Educational di ritrasmettere su<br /> Rewind la replica dellaserietelevisivaintitolata"VERSOL'AVVENTURA"regiadiPinoPassalacqua,andatainondain13episodiperlaTVdeiragazzinel1973.<br /> <br /> <br /> Vi prego pertanto di voler dare massima<br /> diffusione alla notizia chiedendoVi di pubblicarla sul Vs. sito web dedicato alla TV degli anni '70 e permettendo così anche ai Vs. lettori di parteciparvi.<br /> <br /> <br /> Per maggioriinformazionipotetevisitareilsitodedicatoalla<br />
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S
<br /> Spero con tutto il cuore, che qualcuno di Voi riesca nell'intento di far cosa graditissima a tutti i 50 enni e non solo..... VIVA GLI ANNI '70!!!!!!<br />
Rispondi
A
<br /> <br /> Prima o poi uscirà ne sono sicuro altrimenti mi mangerò il cappello!<br /> <br /> <br /> <br />