LA TRILOGIA DEL TERRORE così il feticcio ZUNI terrorizzò una generazione di bambini

Pubblicato il da anni70-latvdeiragazzi

Diciamo la verità, la nostra infanzia televisiva non è solo fatta di programmi documentari con uccellini e bruchetti dalla cui schiena uscivano innoque forme stilizzate. Noi siamo la generazione che per prima ha sperimentato la meraviglia di vedere sullo schermo volare veramente il tappeto di aladino. Noi abbiamo visto il gigantesco polifemo scagliare un pezzo di montagna in direzione della barca di ulisse, noi trepidavamo in attesa di vedere attraverso il buio catodico lo scintillio dell'artiglio del lupo mannaro o gli occhi di ghiaccio di Belphagor.

 

Personalmente mi abituai abbastanza in fretta a questo genere cinematografico. Ne capìì subito lo scopo: esorcizzare le proprie paure capire meglio le proprie reazioni di fronte a una circostanza che si spera non si verifichi mai, il tutto sublimato dal sollievo piacevole che si prova quando finisce il film (ovviamente però... sempre con un genitore vicino e mai di sera o al buio.). Ma quella sera che vidi l'episodio "Amelia" di Trilogia del terrore l'emozione prese il sopravvento e scappai via addirittura prima della fine dell'episodio e la notte chiesi ospitalità nel lettone dei miei, oltre alla solita lucetta accesa.

 

La Trilogia del terrore era un film diretto da Dan Curtis ma fu trasmesso in TV in episodi separti nell'ambito del   ciclo "Sette storie per non dormire" nel 1975, la cui non meno inquetante sigla Yell era realizzata dai Goblin.

 

 

 

Trilogia del terrore   in particolare l'episodio Amelia, è divenuto ben presto un oggetto di culto, sia in america  che in Italia tanto che risulta essere al 49º posto nella classifica di 100 Scariest Movie Moments stilata da RetroCRUSH ed è oggi unanimamente considerato un film CULT.

 

 

Gran parte del successo del film è comunque dato dalla bravura e dalla credibilità di Karen Black  ovvero Amelia

 

la trama:

Amelia, una donna che vive all'ombra di una madre possessiva, ritorna nel suo appartamento e trova  una statuetta raffigurante un feticcio indiano Zuni in cui, secondo la leggenda,  è imprigionata l'anima di un cattivo guerriero. A imprigionare l'anima c'è una semplice  catenina che intorno al bacino che, ovviamente, cadrà non appena la donna sarà rimasta sola in casa. Nonostante l'incredulità della donna lo Zuni prende vita e armatosi di un coltello, inizia ad aggredire la donna con l'intenzione di ucciderla. ...

 

La trilogia del terrore ha avuto persino un seguito venti anni dopo

 

e di questo feticcio Zuni, nel 2004, la Majestic Studios  mise in commercio una perfetta replica ormai rarissima, ma che mi pregio di possedere... 
Il guerriero mi arrivò in questa scatola curata, con una finestrella che si apre sul davanti per lasciarlo intravvedere senza aprire la confezione. 

Ovviamente è presente la catenella che tiene imprigionata l'anima cattiva del guerriero ma, haimè, fu la prima cosa che tolsi per verificare se veramente il pupazzo prendesse vita e mi uccidesse. Non temete, sono vivo.

 

 

questa stessa statuetta (oramai rara e costosa)  viene usata da molti su youtube per fare la loro versione personale del famoso e spaventoso episodio 

 

 

 

 

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M
Mi è ritornato in mente questo film che vidi quando ero piccolina, penso alla fine degli anni 70, non ricordavo molto tranne che mi fece impazzire di terrore. Grazie a te l'ho rivisto, fantastico rivedere quelle scene che all'epoca mi rimasero impresse nella mente e che mi fecero perdere molte ore di sonno, ma che non riuscivo a non vedere, era più forte di me, amavo ed amo tuttora il genere horror. Grazie ancora per avermi fatto rivivere quei bellissimi momenti di terrore!
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