Caro dolce REMI': sei o non sei tu in 3D?

Pubblicato il da anni70-latvdeiragazzi

Oramai questo segreto dovrebbe essere arcinoto a tutti, ma ancora mi capita spulciando qua e là tra alcuni siti, pagine o post di facebook, di imbattermi in persone che ancora si pongono la fatidica domanda: "ma REMI' era o non era in 3D".

Anzi... finche è questa la domanda mi sta pure bene, perchè non sapere le cose è ancora un diritto di tutti. Quelli che invece mi fanno arrabbiare (non vi preoccupare: arrabbiare per finta) sono quelli che scrivono a caratteri cubitali che il 3d nel telefilm non c'era... che era un trucco dei giornali per costringerci a comprare le loro riviste e altri complotti da far rabbrividire Adam Kadmon.

Andiamo con ordine: il 3D non è un invenzione di oggi. Già un tizio nel 1832 si dedicò nell'impresa di rendere le immagini tridimensionali (è scritto su Wikipedia!). Nel cinema poi, non ne parliamo... anche in quel campo i primi film 3D fecero ingresso quasi subito. Per lo più erano in bianco e nero ma con la tecnica ad anaglifo cioè... sulla pellicola venivano stampate due copie di due riprese da diverse angolazioni della stessa scena e... va bene... sono sicuro che questo lo sapete perfettamente.

Non dimentichiamo che uno dei primi film in anaglifo fu "il mostro della laguna nera"... il cui essere anfibio scappa impaurito tutte le sere a Striscia la Notizia a causa dei "nuovi mostri". Forse voi avete visto lo "squalo 3" "o "Nightmare 6" con questa tecnica... (diciamola tutta: l'anaglifo pur funzionando... non lo faceva molto bene) e forse qualcuno di voi ricorderà perfino le "prove tecniche di trasmissioni 3d" che andavano sulla RAI intorno agli anni 80.

L'alternativa più moderna all'anaglifo, e anche la migliore, era la tecnica degli occhiali polarizzati (cos'è? credevate che l'aveva inventata James Cameron?). Io stesso vidi al cinema un film giapponese girato in questo modo e, ancora piccolo per capire cosa dovessi aspettarmi, seguii l'intero film sobbalzando continuamente sulla sedia ogni volta che il samurai puntava la spada verso lo schermo. Mi consolava il fatto che non ero il solo. (giusto per la cronaca il film era "la frontiera del drago").

Allora, come oggi, gli occhiali polarizzati andavano riconsegnati alla maschera all'uscita e, allora come oggi, riuscii ad intascarmene uno (dopotutto lo facevo per amor di scienza e conoscenza).

REMI' fu trasmesso in televisione quello stesso anno e, siccome in famiglia compravamo TELESETTE e non Sorrisi e Canzoni o Radiocorriere TV persi l'opportunità di acquistare gli occhialini magici e tentai di "arrangiarmi" con gli occhiali del cinema"... quelli polarizzati... quelli con le due lenti entrambi scure.

Caro dolce REMI': sei o non sei tu in 3D?

Insomma: seguii tutta una puntata cercando di cogliere quel famigerato effetto 3d ma non vedevo niente. Poi mi sembrava che la brocca di porcellana, andando a terra, si frantumasse in tanti pezzi che sembravano avvicinarsi ai miei occhi ma.... era solo un impressione. Insomma per poco questi occhiali non fecero la fine di altri occhiali, quelli per gurdare sotto i vestiti delle ragazze, che volarono giù dalla finestra (un giorno vi racconterò quell'episodio).

Sono sicuro di non essere stato l'unico ad aver perso quegli occhialini, altrimenti non si spiegherebbe come mai siano così pochi quelli che ricordano di averli avuti, e se non avessi visto con i miei occhi quel film polarizzato avrei pensato io stesso che il 3d era, fantozzianamente parlando, una c@g@#@ pazzesca"... (come non ricordare poi, durante gli anni '90 gli stereogrammi 3d che pure tanto ci hanno fatto dubitare della reale esistenza del mondo tridimensionale?

Il problema è che non si può dipingere la Gioconda usando i pastelli a cera. Se le nostre beneamate riviste settantiane ci proposero QUEL tipo di occhialini non lo fecero, o almeno non solo, per aumentare il numero di copie dei loro giornali (come sostengono quelli che dicono che REMI' è stata una bufala, ma esso di basano su principio ottico diverso che è l'effetto Pulfrich.

È un'illusione ottica che si manifesta solo se l'immagine che raggiunge un occhio è meno luminosa rispetto a quella che raggiunge l'altro, fornendo così una minore stimolazione retinica. Ciò causa una illusione di tridimensionalità al centro dell'immagine rispetto ai suoi lati, ma solamente nel caso di immagini in movimento laterale: non vi è alcun effetto tridimensionale con immagini stazionarie.

L'effetto Pulfrich si ottiene diminuendo leggermente la luce che raggiunge uno degli occhi con appositi occhialini o anche semplicemente anteponendo ad uno dei due occhi la lente polarizzata di un paio di occhiali da sole.

L'effetto Pulfrich è stato sfruttato dalla televisione italiana per la trasmissione dell'anime Remì le sue avventure nel 1979. (wikipedia)

Ecco quale è stato, dunque, il vero crimine delle due note testate giornalistiche: quello di non avvertirci che sarebbe bastato prendere un vecchio occhiale da sole, togliere una lente (o mettere gli occhiali in verticale in modo da coprire un occhio solo, et voilà avremmo visto finalmente REMI' correre allegramente in 3D.

Vi invito a farla subito questa prova, ma con un unica avvertenza... questa tecnica è un effetto ottico basato sul rallentamento della visione di uno dei due occhi (in genere quello più scuro è quello sinistro), il che significa che l'illusione non sarà quella di vedersi arrivare addosso gli oggetti ma, SOLO in presenza di carrellate e panoramiche, notare un effettivo effetto di rilievo, come se fossero effettivamente piani separati l'uno dall'altro che scorrono tra di loro.

Adesso vi è chiaro il perchè durante la puntata c'erano tante inquadrature di panorami che scorrevano o tutte quelle stelline o cerchietti che passavano in orizzontale? Ah... per vedere l'effetto non è necessaria neanche un televisore a colori!!!.

In questo post non ho aggiunto molte immagini ma vi linko diretamente il sito di immagorecensio dove potrete trovare l'articolo originale uscito si sorrisi e canzoni relativo a REMI e quest'altro sito, quello di docmanhattan dove potrete trovare, invece, le pagine sullo stesso argomento tratte dal Radio corriere TV.

P.S. non fateci caso però se anche se su questi due blog viene messa in dubbio l'autenticità della terza dimensione in 3d.

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F
Complimenti per l'esauriente articolo, redatto con sapiente conoscenza dell'argomento.<br /> Confesso che mentre leggevo le prime righe tremavo dall'ansia del timore che si trattasse di uno dei tanti articoli fuffa che nel web argomentano in modo superficiale se non falso ed invece ti rendo merito per aver correttamente centrato riguardo l'effetto Pulfrich<br /> Davvero esistono ignoranti altrove che hanno messo in dubbio la fondatezza del Remi in 3D? Per fortuna che me li sono persi. Peccato solo che le recenti rimasterizzazioni televisive hanno invalidato la possibilita' di vederlo bene in 3D con quegli occhiali in quanto derivate da una conversione elettronica NTSC->PAL mentre invece sarebbe necessario produrre dei master video PAL direttamente dalla pellicola come la RAI ai tempi aveva fatto
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A
Ciao Fabrizio. Grazie per le belle parole. Solo oggi però mi sono accorto del tuo commento: dopo quattro anni di ritardo) e proprio ora che, piano piano... sto cercando di trasferire l'intero blog a questo indirizzo https://anni70-latvdeiragazzi.blogspot.com/ <br /> Volevo solo aggiungere una cosa (caso mai dovessi leggermi ancora): le recenti rimasterizzazioni televisive non hanno affatto invalidato la possibilita' di vederlo bene in 3D. Forse, facendo tu riferimento alla "conversione" elettronica ti confondi con l'effetto reale del 3D polarizzato. Lo ripeto: l'effetto Pulfrich è dato dal semplice movimento della telecamera da da destra a sinistra (o viceversa) quindi si vedrà sempre... sia in pellicola, in hd, in pal, in secam... in bianco e nero, a colori ecc... grazie ancora ;)