Mi chiamo Gianni, anzi , Giannino... Si ma poi... Mi chiamerete Gian Burrasca pure voi.

Pubblicato il da anni70-latvdeiragazzi

http://bloginclasse.files.wordpress.com/2011/12/vamba-il-giornalino-di-gianburrasca.jpg

 

Mi chiamo Gianni, anzi , Giannino
Si ma poi
Mi chiamerete Gian Burrasca pure voi.
Non è giusto, io protesto
No, non son un tale birbaccion.

Così viene presentato Gianburasca nella canzone di Nino Rota tratta dall'omonimo sceneggiato televisivo.  E aggiunge anche che lo chiamano "ciclone, tempesta, cataclisma. Mi chiaman Gian Burrasca e a volte anche Neron. " ma la vera anima di Gianburrasca è in queste altre strofe: "Io invece devo dire, che cerco d’ubbidire e anche d’imparare la buona educazion. Ma va sempre a finire che poi li fò arrabbiare e mi ci prendo il solito ceffon."

Giannino Stoppani è detto Giamburrasca per l'esuberante vivacità che lo spinge a commettere una serie di burle che mettono scompiglio nell'ambiente borghese in cui vive.  Restio agli ammonimenti paterni, viene inviato in collegio, ma anche qui per il suo temperamento e per una serie di circostanze, convinto di riparare torti e ingiustizie, si trova a violare ripetutamente la severa disciplina impostagli, per cui viene espulso.
Giannino annota ogni giorno   su un diario gli avvenimenti quotidiani che esasperano i suoi genitori ma che, in fondo, lui non trova poi tanto degni di punizioni eppure riesce a mettere zizzania e creare situazioni spiacevoli e imbarazzanti ovunque: fa scappare i fidanzati delle sorelle, dipinge di rosso il cane di zia Bettina, appende il cugino all'albero, rende quasi cieco il suo futuro cognato! 
Il ragazzino, ovviamente, attira da subito le simpatie del lettore (che ha la fortuna di leggerle soltanto quelle vicende e non di viverle) ma  già da subito ci si domanda: ma questo bambino di dieci anni è intenzionalmente monello, se non proprio criminale, o è un candido ingenuo un po' maldestro a cui tutto va veramente storto?

Non si può, leggendo i suoi racconti, non pensare alla moderna sindrome ADHD di cui sembra soffrire quasi il 4% della popolazione pediatrica e non a caso una delle strutture che seguono questi bambini ha proprio il nome del nostro personaggio.  http://www.gianburrasca.org/

Ma non divaghiamo. Il libro presenta gustose immagini disegnate dallo stesso Vamba che  illustrano i vai personaggi e le vicende che vengono narrate.

http://upload.wikimedia.org/wikisource/it/8/8e/Gianburrasca006.gif

 

Vanba (il nome del buffone nell’Ivanhoe di Walter Scott) è lo pseudonomo di Luigi Bertelli, giornalista ed educatore dell''800.

 

http://www.letteraturadimenticata.it/images/Vamba%20pic.jpg

 

 

Nel 1895 pubblicò Ciondolino,

http://blogs.scientificamerican.com/a-blog-around-the-clock/files/2011/12/ciondolino.jpg

storia con intenti didattici di un bambino che viene trasformato in formica. Pubblicò poi sul

 Giornalino della domenica, una rivista da lui stesso creata e su cui   apparivano le firme dei più famosi scrittori del tempo (Giovanni Pascoli, Gabriele d'Annunzio, Grazia Deledda, Edmondo De Amicis), in 55 puntate  Il giornalino di Gian Burrasca.

 

Molto probabilmente lo scrittore per creare il suo personaggio si ispirò all'autrice inglese

Metta Victoria Fuller
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/57/Metta_Victoria_Fuller.jpg
che nel 1888 in America scrisse con  lo pseudonimo di Walter T. Gray (uno dei tanti pseudonimi che la Fuller Victor ha usato per firmare le sue opere)  le  "Memorie di un ragazzaccio", " A bad boy's diary"
http://www.letteraturadimenticata.it/images/bad%20boy%201883%20cover.jpg
Ma una storia più dettagliata viene raccontata sul  sito letteraturadimenticata.it 
"Nel Giornalino della Domenica del 3-2-1907 esce un redazionale dove si annuncia la pubblicazione prossima del Giornalino di Gian Burrasca, una sorta di diario a puntate. Nel numero promesso compare un altro redazionale dove si racconta la storiella seguente: si era presentato in redazione un tale recante un manoscritto avuto da Ester Modigliani (scrittrice operante tra il 1911 e il 1935) la quale a sua volta l'ha avuto da un ragazzino a Livorno. Vamba se ne era impadronito e intendeva pubblicarlo con i disegni "originali" dell'autore, cioè Gian Burrasca. Nel numero successivo del 17-2 finalmente appare la prima puntata e la pubblicazione continua fino al 17-5 dell'anno dopo, con la puntata conclusiva nella quale si racconta una storia diversa: il manoscritto si sarebbe ottenuto non dalla Modigliani ma dalla moglie di un usciere del tribunale dove il Giornalino era finito sotto sequestro.
Nel 1911 Bemporad aveva pubblicato nella sua famosa Collana Azzurra per i ragazzi un volume intitolato Le memorie di un ragazzaccio, tradotto dall'inglese (autore anonimo) da Ester Modigliani, illustrato da Mussino. La storia è la stessa, ma il testo è ben diverso nella struttura e tira avanti fiaccamente e con avventure assurde. Non ha successo. Bemporad ristampa allora nel 1912 il testo di Vamba, comprensivo dei disegni (copia introvabile). Nel 1920 esce la versione definitiva, con le tavole originali di Vamba in bianco e nero (solo due sono realizzate a colori dall'autore) e la copertina del volume, che rappresenta la copertina del diario, di colore verde. Bemporad, poichè gode dei diritti di tutte le opere di Bertelli per ragazzi, continua a ristamparlo, via via per almeno un decennio. Senza contare le ristampe di Giunti Marzocco che continuano ancora oggi.
In ogni modo, per molto tempo i critici si sono chiesti quale fosse il testo primigenio da cui la Modigliani, e successivamente Bertelli, prendono spunto. Ancora nel 1977 nelle note introduttive ad un'edizione critica del Giornalino di Gian Burrasca edito da Rizzoli nella BUR (pag. 35), si ignora come stanno le cose e ci si interroga a lungo: si fa il tentativo di risalire al noto romanzo di Aldrich, The Story of a Bad Boy, per dare originalità al testo della Modigliani, pur sapendo che il testo di Aldrich non ha nulla a che vedere con questo; tuttavia si cita la versione del Fanciulli data in Tre Toscani al Bargellini secondo il quale Bertelli fece "una riduzione di una riduzione". Fanciulli doveva saperla lunga, collaborando con Bertelli così a lungo, e infatti dice la verità: la Modigliani tradusse il testo della Victor, facendolo passare per anonimo, e Bertelli se ne impadronì, variandolo (s'intende, in meglio!). Fanciulli è amico di Bertelli, e nella sua La Letteratura per l'Infanzia (1931) quando parla del trend sulle storie di "bad boys" si guarda bene dal citare A Bad Boy's Diary, che peraltro gli doveva esser noto non solo per aver accuratamente riportato tutta la letteratura americana per ragazzi del periodo, ma anche perchè in Italia se ne era già stampata la fedele traduzione: appunto Le memorie di un ragazzaccio (tralsaciamo il Diavolo a quattro che non ebbe distribuzione). Anche Antonio Lugli, nella sua Storia della letteratura per l'infanzia (1961) dice la verità, e cioè che la Modigliani aveva tradotto un libro "inglese", cosa resa possibile dal fatto che vi fu un'edizione inglese che non riportava il nome dell'autore, né quello reale né quello de plume (London, George Routledge & Sons, no date). E prosegue: "Vamba, non ritenendo adatto alla mentalità italiana lo spirito inglese, aveva preferito tirarsi addosso un'accusa di plagio e la conseguente azione legale, da cui uscì a quanto si sa senza danno." Di questa azione legale tuttavia nessuno ha mai sentito parlare, e possiamo illazionare che non ci fu perchè la Victor non seppe mai nulla delle versioni italiane del proprio testo. Vamba quindi termina le avventure di Giannino con l'invenzione del processo, che forse doveva mettere al riparo da possibili accuse di plagio non tanto il personaggio quanto l'autore."
per una analisi ancora più approfondita delle differenze tra i vari testi vi consiglio di leggere la pagina relativa http://www.letteraturadimenticata.it/badboys.htm che è veramente molto completa.
Gian burrasca (film)    

'Gian burrasca' è un film commedia diretto da Sergio Tofano nel 1943. Il titolo originale del film è 'Gian burrasca'. La pellicola è prodotta in Italia. Tra i principali attori del cast del film Riccardo Billi, Cesco Baseggio, Giulio Stival, Mimmo Battaglia, Peppino Spadaro, Renato Chiantoni, Silvio Bagolini, Aristide Baghetti, Ada Dondini, Sergio Tofano.

 

giamburrasca-tofano.jpg

 

altre immagine di questo film le trovate su Photocinema

 

Gian burrasca (sceneggiato TV)

Immenso, bellissimo, divertentissimo, ispirato, da conservare, da rivedere. È inutile aggiungere altro. 

 

 

 

Gian burrasca (film con Alvaro Vitali)


 
Gian burrasca (musical su canale 5)


http://pad.mymovies.it/filmclub/2011/07/021/imm.jpg

 

 

 

Ci fu poi, nel 2002 anche un remake televisivo su Canale 5 che, volendo utilizzare le parole (che condivido) di  Lina Wertmuller, la regista che nel ' 64 firmò lo sceneggiato tv, "sembra piuttosto una marmellata televisiva».

 

Protagonisti di quella "cosa" erano Duccio Cecchi, Gianburrasca, Gerry Scotti ovvero il padre di Gian Burrasca, Katia Ricciarelli la madre, Antonella Elia, Ambra Angiolini e Alessia Mancini le sorelle, Enrico Beruschi l' avvocato Varalli. Tra gli altri interpreti anche Davide Mengacci, Roberto Ciufoli, Wilma De Angelis, Umberto Smaila e Nadia Rinaldi.

Rita Pavone era aveva il tripli ruolo di ideatrice dello show, voce narrante e anche dell' odiosa direttrice dell' istituto (nella parte che fu di Bice Valori). Qui, sull'archivio storico del Corriere,  troverete un bell'articolo completo sul programma.

 

 

 

 

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